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La crescita del temporary management in Europa e in Italia

  • Immagine del redattore: Paolo Agazzi
    Paolo Agazzi
  • 11 lug 2023
  • Tempo di lettura: 4 min

Il temporary management sta crescendo in Europa e in Italia, secondo un'indagine promossa dall'Istituto Empresarial de Interim Management spagnolo, in collaborazione con tre dei principali gruppi mondiali: EIM Group, Globalise - The Global Interim Management Group e SMW - Senior Management Worldwide.

L'indagine, basata sulle opinioni di società specializzate in 50 paesi in Europa, America, Asia e Oceania, fornisce una visione aggiornata del modo in cui le aziende si approcciano al temporary management (TM), offrendo una prospettiva internazionale che risulta molto utile per le PMI che operano in contesti internazionali.

"Oltre un terzo delle risposte - afferma Maurizio Quarta di Temporary Management & Capital Advisors e presidente di SMW, uno dei quattro fondatori - indica come prima ragione l'immediatezza nel 'acquistare' talenti manageriali per gestire progetti strategici. È importante sottolineare che i tempi che intercorrono tra la definizione del brief del progetto e l'inserimento del manager in azienda sono brevi, nell'arco di pochi giorni (massimo una settimana). La velocità di ingresso e, soprattutto, l'esecuzione e il raggiungimento degli obiettivi in un contesto sempre più dinamico, rendono il TM preferibile alla ricerca di manager in posizioni esecutive e alla consulenza tradizionale".

"Segue al 18% - sottolinea - la sostituzione di senior manager in posizioni strategiche. La velocità di ingresso consente anche di gestire con calma l'inserimento del manager permanente (spesso l'incarico a una società di ricerca di manager è accompagnato da un progetto temporaneo, in cui il manager temporaneo contribuisce attivamente alla fase di selezione e spesso all'orientamento del nuovo manager). Al terzo posto, con il 15%, c'è il trasferimento di competenze (aspetto fondamentale per le PMI)".

Quarta aggiunge: "La combinazione virtuosa di tempi/qualità propria del TM ha dato vita, in molti paesi, a un nuovo segmento nella ricerca di manager, definito come 'quick hire' o 'quick permanent'. Il concetto di base è molto semplice: inserire, tramite società specializzate in TM, un manager permanente con tempi e modalità propri del TM (velocità, qualità, costi)".

Quali sono le figure manageriali più richieste? "Senza dubbio, il CFO: oltre il 21% dei progetti riguarda questa figura. Seguono, intorno al 16%, il Direttore Generale (DG/CEO) e i Direttori delle Operazioni (COO), mentre la Direzione delle Risorse Umane (HR) rappresenta l'11%. A livelli molto più bassi (circa l'1%) si trovano i Direttori Marketing e i Direttori Comunicazione".

"La scelta tra utilizzare una società specializzata o fare tutto da soli è una domanda che viene posta con maggior frequenza da aziende e imprenditori. Non c'è una soluzione superiore all'altra a priori: sono due modi differenti di operare, caratterizzati da diversi livelli di servizio e di costo. Un terzo dei partecipanti ritiene che il principale vantaggio nell'utilizzare una società specializzata risieda nella qualità del servizio derivante dall'esperienza specifica accumulata, mentre il 22% vede il principale beneficio nella pianificazione e nel controllo del progetto fino al termine, incluso il supporto nella sostituzione del manager in caso di problemi. Aggiungo che uno specialista è in grado di valutare al meglio le qualità individuali di un candidato temporaneo, in particolare la sua reale motivazione a lavorare su un progetto (in media, su 20 curriculum spontanei, solo quattro o cinque mostrano un reale interesse per il TM)".

Secondo Maurizio Quarta, "il principale ostacolo all'ampio utilizzo dello strumento è rappresentato dalla mancanza di conoscenza delle caratteristiche del servizio e delle sue modalità di applicazione. Il costo del servizio può rappresentare un problema se non viene valutato correttamente in rapporto ai benefici. Nel 70% dei casi, la ragione principale per l'intervento di un TM è la mancanza di risorse interne adeguate per risolvere situazioni critiche (positive e negative), seguita dalla gestione di progetti strategici (oltre il 20%)".

"Oltre il 40% dei partecipanti - osserva - afferma che i servizi di TM sono richiesti anche dal settore pubblico. In Italia siamo ancora molto indietro rispetto alla quota di progetti nel settore pubblico nel Regno Unito (34%)".

Il 60% dei partecipanti ha riscontrato un impatto positivo della pandemia sulla domanda di servizi temporanei, il 25% non ha rilevato alcuna influenza particolare e il 14% ha riscontrato un impatto negativo. La conoscenza dello strumento rimane uno dei principali fattori nell'80% dei casi, seguita dalla velocità di risposta dei fornitori (oltre il 60%), i costi e la flessibilità delle condizioni contrattuali.

"L'importanza di una copertura internazionale per le aziende è molto significativa", afferma Maurizio Quarta. Nel 60% dei casi, l'appartenenza a gruppi internazionali con una vasta copertura geografica (come i tre che hanno condotto l'indagine) è un fattore molto importante per le aziende clienti, poiché consente loro di offrire un servizio globale (ovviamente per i grandi gruppi, ma sempre più evidente anche per le PMI o le PMN - piccole multinazionali) e di condividere conoscenze e best practice.

"La domanda di TM proviene ancora in gran parte da grandi aziende o aziende di medie dimensioni: il 29% delle richieste proviene da aziende con più di 1.000 dipendenti, il 33% dalla fascia 500-1.000, il 26% dalla fascia 100-500 e il 12% dalla fascia delle più piccole (<100). In Italia, la percentuale di PMI che utilizzano il servizio sta aumentando in modo significativo".


 
 
 

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